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Don Angelo Ricci descriveva così la Maestà nel 1984:
"si trova nel valico del monte per il quale fino a circa il 1940 passava l'unica strada (mulattiera) di comunicazione tra la valle carrare se e la valle del Lucido. La località anche oggi è chiamata la "Maestà" e anche semplicemente "Monte". E' la più grande delle tre, e può contenere molte persone. Una effigie marmorea, in bassorilievo, che faceva da sfondo, è stata rubata circa 40 anni fa e non si è in grado di precisare, da parte di chi la ricorda, quale santo rappresentasse. Sul basamento, in comune pietra rossiccia del luogo, sono malamente scolpite delle parole indecifrabili e una data che pare essere il 1753. L'ospedaletto di San Sisto, di cui abbiamo parlato in altra parte, non era lontano da qui. Si può verosimilmente supporre che questa "Maestà" ne sia un ricordo."
Tratto dal libro di Angelo Ricci, "Un paese del comune di carrara con i mille anni della sua storia"
Cosa sono le Maestà
Sono piccole cappelle costruite anticamente con scopi socio-religiosi, in pratica si tratta di rifugi con copertura ad arco murato con sullo sfondo un immagine sacra e sedili di sasso all'interno. Servivano per brevi soste di riposo o anche da riparo in caso di pioggia sia per i lavoratori dei vicini terreni agricoli quanto per i viandanti. Il tempo trascorso per il riposo o per il riparo, veniva santificato con la preghiera.
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