Il paranormale a Castelpoggio oggi sembra poco di moda, anche se nelle vicinanze forse anche a Campocecina ci sono sospetti di messe nere. Nelle nostre ricerche storiche abbiamo trovato una storia di fate, guaritrici con le loro formule magiche, e i tradizionali riti del Ben di morti. Personalmente ricordo che da piccolo con gli amici, ci avvicinavamo ad una casa diroccata in località "Capannaia", casa che chiamavamo stregata. Cercavamo di guardare dal buco della serratura o da le fessure della finestre fino a che un rumore anche provocato intenzionalmente ci faceva scappare a gambe levate. Provare paura era un gioco.
Prima di affrontare l’argomento, io direi che è necessario conoscere il significato etimologico della parola, per capire da dove nasce e soprattutto il suo significato. Fantasma deriva dal greco Fantazo che significa apparire, questo spiega da solo di cosa stiamo parlando. Il Medioevo è stato il periodo storico in cui la paura dei fantasmi è stata maggiormente avvertita dalla gente, questo si deve soprattutto al fatto che la religione Cristiana, prese il sopravento su le altre, in prevalenza animiste, introducendo il concetto dell’anima che sopravvive alla morte del corpo. In quel periodo, aumentò a dismisura il terrore per la morte, non per uno spirito di conservazione più che legittimo, bensì perché questa comportava la nascita di altri fantasmi. Quando qualcuno moriva, compreso le persone care, si credeva che nelle prime ventiquattro ore dal trapasso, l’anima non volesse lasciare i luoghi in cui il corpo era vissuto, e che per non farlo fosse disposta a tutto. Così si badava a fare sì, che il cadavere non fosse mai lasciato solo, sopratutto al buio, non si doveva dormire, altrimenti l’anima poteva prendere i presenti per portali con sé nell’aldilà. Anche oggi, a distanza di secoli, si continua ad accendere candele attorno al feretro, e si fanno veglie funebri, dunque l’uomo del terzo millennio non si è ancora affrancato dalle superstizioni medievali. La credenza dei fantasmi è continuata per secoli, fino al Rinascimento, mentre con l’avvento dell’Illuminismo, soprattutto per una sorta di rivalsa anticlericale, venne quasi totalmente sostituita da quella sui vampiri, registrando però un forte incremento ai primi dell’ottocento, fino ai nostri giorni.
I luoghi deputati all’incontro con i fantasmi, sono, secondo la tradizione popolare, i cimiteri, gli antichi castelli, o le vecchie case, anche se non se ne capisce il motivo, qualcuno afferma che ciò avviene perché proprio in quei luoghi è avvenuta la loro morte, spesso violenta. Allora perché non negli ospedali, nei campi di battaglia, o addirittura nelle autostrade? (continua a pag 2)
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