I carrarini, non sono certamente noti per essere un popolo molto
religioso, anzi. Questo nonostante gli sforzi dei vari regnanti che si
sono succeduti nel corso dei secoli, che cercavano con il “timor di Dio”
di addolcire il loro carattere ribelle e duro, come le loro montagne.
Per secoli in lotta con i Vescovi Lunensi, le autorità ecclesiastiche
del tempo, che non riuscivano a ottenere da loro i “livelli” e le
imposte, e che, solo quando l’antica Luni, ormai decadente, cominciò a
impaludarsi, decisero loro malgrado di trasferirsi a Carrara. Ecco
perché non si capisce l’assoluta devozione verso il Santo Patrono di
Carrara, San Ceccardo.
Proprio come la storia di Carrara, anche quella di questo Santo, è, a
distanza di oltre dieci secoli, ancora avvolta da misteri e
contraddizioni, ma forse proprio per questo ancora più affascinante. San
Zicard, (San Ceccardo) come lo chiama affettuosamente in dialetto il
popolo carrarino, era un Vescovo di Luni, vissuto attorno al IX secolo,
questa è la sola certezza, ma vediamo i fatti.
Siamo attorno all’anno 860, da oltre quattro secoli l’Impero Romano è
caduto, lasciando via libera alle invasioni barbariche che seminano in
tutta Italia morte e distruzione, anche l’antica Lunaee è in declino, ma
è ancora splendente di bianchi marmi vestigia di un glorioso passato.
Una flotta vichinga è in navigazione lungo la costa tirrenica, in cerca
di tesori da saccheggiare, la sua meta è Roma, ormai facile preda, ma
appena superato Punta Bianca, vede scintillare nel sole del mattino una
splendida città sulle rive di un fiume, non può essere che Roma, quindi
la loro preda. I feroci guerrieri vichinghi, decidono di tentare la
conquista usando l’inganno, senza dover combattere, così, nascoste le
navi, il loro re Hastings, si presenta solo alle porte della città, in
veste di pellegrino, chiedendo di avvicinarsi alla religione cristiana.
Ottenuto la fiducia del Vescovo, il re vichingo poco dopo finge di
ammalarsi e esce dalla città. Dopo alcuni giorni, un mesto corteo
funebre si avvicina alle porte della città, i portantini dicono ai
soldati di guardia che il loro capo Hastings in punto di morte ha
espresso il desiderio che il suo corpo ricevesse i Sacramenti dal
Vescovo. Il corteo è fatto entrare ma appena all’interno il re vichingo
balza fuori dalla bara, vivo e vegeto, e inizia la carneficina.
(continua a pag 2)
Il nostro medioevo di Enzo De Fazio
Vero,le tradizioni paesane purtroppo vengono dimenticate con il passare delle generazioni. Sapevo del Santo patrono della mia cittadina dove son nato,ma non ne conoscevo la storia. affascinante questo articolo-
Massimo
Scritto da: Massimo | 06 maggio 2010 a 09:03