Le truppe francesi al comando del Generale Lannes, entrarono a Massa il 30 giugno 1796, scacciando in modo incruento Maria Beatrice, e mettendo al suo posto, dopo la pace di Campoformio, che instaurò la Repubblica Cisalpina, una Municipalità. Carrara dopo secoli di autonomia è inserita nel dipartimento di Luni, a capo del quale è posta Massa. Paradossalmente l’occupazione francese è salutare per Carrara, che si scrolla di dosso la vecchia mentalità medievale, preparandosi cosi, a entrare nel nuovo secolo con criteri di governo molto più moderni. Napoleone Bonaparte pone al governo del ducato di Massa e del marchesato di Carrara, sua sorella Elisa Baciocchi, già titolare del ducato di Lucca e Piombino, che, vedendo così ampliato di molto i suoi domini, si appresta a incrementarne il rilancio economico.
Il commercio lapideo a Carrara, dopo un periodo di florida prosperità, è praticamente fermo, per l’impossibilità delle esportazioni dei blocchi, a causa della guerra in corso, a rincarare la dose ci pensa il Generale Lannes, che sequestra tutti i depositi di marmo, e istituisce sulle famiglie più ricche una forte tassa, necessaria per il mantenimento delle truppe al fronte. Per cercare di rilanciare questo settore, importantissimo per la città di Carrara, Elisa promuove una serie d’iniziative che rivoluzioneranno per sempre il commercio e l’estrazione del marmo carrarese. Per prima cosa crea una sorta di monopolio, fondando una Banca che porterà il suo nome, con il compito di favorire con prestiti a basso interesse, il commercio e l’estrazione del marmo, ma soprattutto le attività artistiche legate allo stesso, con il potenziamento dell’Accademia di Belle Arti. Abolirà poi le Vicinanze, che diverranno semplici frazioni comunali, prive di ogni potere legislativo ed economico, lasciando solo le cave ai privati che le avevano in precedenza acquistate, mentre quelle che le vicinie sfruttavano “per diritto” tornavano al Comune e quindi disponibili per concessioni a una nuova classe borghese cittadina. (continua a pag 2)Il nostro medioevo di Enzo De Fazio
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