Zubbani commemora l’eccidio di Castelpoggio e commenta la querelle sulla strage nazifascista di Vinca
"Sui morti della guerra evitiamo polemiche"
Il sindaco Angelo Zubbani, nel commemorare l’eccidio di Castelpoggio (65 anni fa), ha risposto "a coloro che, con una discutibile interpretazione della storia, vorrebbero dalla nostra città una sorta di pentimento: Carrara è, e resterà sempre, un esempio di città martire".
"Una città - ha aggiunto replicando sulla querelle relativa alle scuse di Carrara per la strage nazifascista di Vinca - che ha conosciuto le tragedie della guerra, che le ha vissute sulla pelle, che per questo è stata insignita di medaglia d’oro al merito civile. Una città esempio di lotta antifascista, che si è impegnata nella ricostruzione morale e materiale del Paese, che è fiera della sua storia. Carrara sarà presente, come sempre a testa alta, con orgoglio e dignità, a tutte le celebrazioni che ricordano i morti della Resistenza e le vittime della Guerra di liberazione. Saremo presenti non solo nel nostro territorio, ma in tutti i luoghi delle stragi. Lo dobbiamo alla Storia e non agli storici improvvisati che cercano, a scadenze prestabilite, facile visibilità, alimentando polemiche e conflitti ai quali abbiamo già detto che non intendiamo partecipare". E nel paese ha ricordato: "A Castelpoggio ebbe inizio la lunga serie di tragedie che hanno insanguinato Carrara e i suoi paesi con esecuzioni, che colpirono anziani, bambini, donne". Lo ha detto di fronte alla lapide che ricorda le vittime di 65 anni fa, invitando a "riflettere, per far sì che la storia diventi una “Storia di tutti e condivisa da tutti”: questa è una delle grandi eredità morali che ci ha consegnato la Resistenza". "Le guerre in corso, i soldati, anche italiani, in movimento a tutte le latitudini, dovrebbero far riflettere sul significato della fratellanza universale. Mentre ci arrivano le immagini di attentati fatti per impedire che in Afghanistan si possa votare per scegliere democraticamente un proprio governo — ha concluso il sindaco - dobbiamo riflettere sul valore della nostra guerra di liberazione e sulle responsabilità di una classe dirigente garante di uno sviluppo che offra a tutti pari opportunità, in cui le decisioni non spettino ai signori della guerra ma siano frutto del confronto democratico".
Dal quotidiano IL TIRRENO (cronaca di Carrara)
"Sui morti della guerra evitiamo polemiche"
Il sindaco Angelo Zubbani, nel commemorare l’eccidio di Castelpoggio (65 anni fa), ha risposto "a coloro che, con una discutibile interpretazione della storia, vorrebbero dalla nostra città una sorta di pentimento: Carrara è, e resterà sempre, un esempio di città martire".
"Una città - ha aggiunto replicando sulla querelle relativa alle scuse di Carrara per la strage nazifascista di Vinca - che ha conosciuto le tragedie della guerra, che le ha vissute sulla pelle, che per questo è stata insignita di medaglia d’oro al merito civile. Una città esempio di lotta antifascista, che si è impegnata nella ricostruzione morale e materiale del Paese, che è fiera della sua storia. Carrara sarà presente, come sempre a testa alta, con orgoglio e dignità, a tutte le celebrazioni che ricordano i morti della Resistenza e le vittime della Guerra di liberazione. Saremo presenti non solo nel nostro territorio, ma in tutti i luoghi delle stragi. Lo dobbiamo alla Storia e non agli storici improvvisati che cercano, a scadenze prestabilite, facile visibilità, alimentando polemiche e conflitti ai quali abbiamo già detto che non intendiamo partecipare". E nel paese ha ricordato: "A Castelpoggio ebbe inizio la lunga serie di tragedie che hanno insanguinato Carrara e i suoi paesi con esecuzioni, che colpirono anziani, bambini, donne". Lo ha detto di fronte alla lapide che ricorda le vittime di 65 anni fa, invitando a "riflettere, per far sì che la storia diventi una “Storia di tutti e condivisa da tutti”: questa è una delle grandi eredità morali che ci ha consegnato la Resistenza". "Le guerre in corso, i soldati, anche italiani, in movimento a tutte le latitudini, dovrebbero far riflettere sul significato della fratellanza universale. Mentre ci arrivano le immagini di attentati fatti per impedire che in Afghanistan si possa votare per scegliere democraticamente un proprio governo — ha concluso il sindaco - dobbiamo riflettere sul valore della nostra guerra di liberazione e sulle responsabilità di una classe dirigente garante di uno sviluppo che offra a tutti pari opportunità, in cui le decisioni non spettino ai signori della guerra ma siano frutto del confronto democratico".
Dal quotidiano IL TIRRENO (cronaca di Carrara)
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