Cinipide galligeno del castagno: obblighi previsti per evitare il diffondersi
Il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu) è un imenottero originario della Cina, che a partire dagli anni ’40 si è diffuso dapprima nell’area asiatica (Giappone e Corea) e successivamente nel sud-est degli Stati Uniti.
E’ stato segnalato per la prima volta in Italia (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo nel 2002. L’introduzione dell’insetto potrebbe essere avvenuta attraverso l’importazione di marze infestate con presenza di uova o dei primi stadi larvali all’interno delle gemme.
In Toscana la prima segnalazione di Cinipide del castagno è stata fatta nel giugno 2008, a seguito del ritrovamento in alcune aree boscate vicine al paese di Castelpoggio nel Comune di Carrara. (Castagno e castagne a Castelpoggio) A seguito di questa segnalazione è stato realizzato un ampio monitoraggio da parte del Servizio Fitosanitario Regionale e del Servizio META della Regione, in collaborazione con il Servizio Foreste della Provincia e con la Comunità Montana della Lunigiana, dal quale è emersa la presenza dell’insetto anche nei comuni di Aulla, Fivizzano, Fosdinovo, Massa e Montignoso. La ricerca ha individuato inoltre focolai di limitata estensione nelle province di Prato, Firenze e Pistoia. Attualmente il Servizio META svolge un’ampia attività di monitoraggio per individuare le aree di diffusione del Cinipide, le direttrici e la velocità di diffusione nel territorio toscano.
Questo insetto stimola lo sviluppo di vistose galle di tessuto molto consistente, che si manifestano come escrescenze tondeggianti dalla superficie liscia e lucida, con diametro compreso fra 0,5 e 2,0 cm. Inizialmente si presentano color verde chiaro ed in seguito diventano rossastre, localizzandosi sui germogli apicali o laterali dei rami, sulle foglie lungo le nervature principali e sulle infiorescenze maschili. Le galle determinate dalla presenza di questo insetto possono ostacolare fortemente lo sviluppo dei getti e dei fiori del castagno, riducendo la produzione di castagne e, indirettamente, di miele. La pianta può apparire deperita, ma solo in caso di attacco più intenso può morire. Nelle aree dove l’insetto è oramai insediato, fatto salvo il divieto di prelevare e allontanare foglie e rami di castagno, le uniche prospettive di contenimento della malattia si basano sulla possibilità di utilizzare degli antagonisti naturali autoctoni o, in mancanza, provenienti dal suo areale di diffusione originario.
Il Settore Tecnico Controlli Fitosanitari dell’ARPAT con decreto n°310 del 23/10/2008 ha individuato i comuni di Aulla, Carrara, Fivizzano, Fosdinovo, Massa e Montignoso come “aree insediamento”, cioè zone “dove la diffusione dell'organismo e' tale che non si ritiene più possibile la sua eradicazione”, stabilendo, inoltre, alcuni obblighi tra cui i più importanti sono quello di comunicare l’eventuale presenza delle galle agli uffici competenti e di informare Arpat di qualsiasi intervento che richieda l’impiego di materiale di propagazione di castagno (marze, astoni o piantine). Il decreto vieta inoltre di prelevare, utilizzare o movimentare materiale di propagazione da piante di Castagno ad eccezione dei frutti, dei semi e del legname (paleria e legna da ardere priva di fronde).
Per il territorio della Provincia di Massa-Carrara le segnalazioni possono essere inoltrate ai seguenti numeri di telefono: 0583 956546 Arpat Lucca, 0585 816560 Servizio Foreste Provincia di Massa-Carrara, 0585 942044 Comunità Montana della Lunigiana.
Testo: Ufficio Stampa Provincia di Massa-Carrara
Foto: Gazzetta di Castelpoggio
anche qui in piemonte in provincia di novara,zona valsesia, la malattia e' diffusissima.....grazie alla Cina...
Scritto da: abbasso la cina | 13 giugno 2011 a 11:12
PURPROPPO ANCHE NELLA PROVINCIA DI RIETI AL CONFINE CON AQUILA PRECISAMENTE NELLA ZONA DI ANTRODOCO QUEST'ANNO, CI E' STATA UN INVASIONE DI CINIPIDE. SIAMO VERAMENTE PREOCCUPATI, SE AVETE DELLE INFORMAZIONI DI COME ABBATTERE QUESTO INSETTO FATECI SAPERE.
Scritto da: alessandra di sisto | 03 giugno 2010 a 10:54
Anche la zona del monfenera (alle pendici del monte Grappa) è infestata...colmo della sfortuna: abbiamo avuto la IGP proprio l'anno scorso.
Claudio
Scritto da: claudio | 01 giugno 2010 a 16:52
Non so se quest'anno coglieremo le castagne
Scritto da: Emiliano | 17 maggio 2010 a 11:43
La zona di Bedizzano è letteralmente infestata, sembra che quest'anno ci sia stata un'esplosione demografica del cinipide, alcuni casi si sono trovati anche su castagni in giardini privati a Marina di Carrara.
Scritto da: Sergio | 16 maggio 2010 a 18:20
nei boschi di lipomo (como) i castani sono pieni di cinipede galligeno
Scritto da: erminio | 13 maggio 2010 a 21:23
Da quello che ho letto sembra di no. Solo precauzioni per evitare che che l'insetto contagi altri castagni(di altre zone) ed il rilascio in ambiente dell'insetto antagonista che dovrebbe ingaggiare una guerra con il cinipide distruggendolo.
Puoi trovare tutte le informazioni sul sito:
http://www.arsia.toscana.it/meta/
Scritto da: Emiliano | 08 maggio 2010 a 11:22
esiste una cura per il cinipide galligeno?
grazie
Scritto da: eugenio | 07 maggio 2010 a 22:20