Il Venerdì ed il Sabato Santo in segno di rispetto per la morte di Gesù Cristo le campane restano mute. Si dice "legatura delle campane" perché in passato, quando ancora non esistevano i meccanismi automatici, le corde che scendevano dal campanile venivano fisicamente legate l'una all'altra dopo la messa in cena domini la sera del Giovedì Santo e lasciate così fino alla Pasqua di Resurrezione.
In molte parti d'Italia ma anche all'estero la mancanza di un prezioso servizio come quello dei campanili, era sopperita da strumenti artigianali suonati solitamente dai giovani. Anche a Castelpoggio fino a pochi anni fa, la tradizione ha resistito; bande di ragazzini giravano per vie e vicoli del paese prima di ogni funzione, a mezzogiorno e nel pomeriggio all'Ave Maria. L'ultimo giro era quello che annunciava la messa notturna che annuncia la resurrezione del Cristo con le campane che ritornano a suonare a festa. Il rito oltre che un modo per continuare un antica tradizione era istruttivo e per i più piccoli pure divertente.
Si dice anche che il rito chiamato anche "stamburata" venisse fatto non tanto per annunciare le funzioni quanto per esorcizzare la paura e scacciare gli spiriti della morte spirituale che il silenzio delle campana annunciava.
Strumenti
Gli strumenti usati a Castelpoggio sono il Mazzapicchio e la Caravella, quest'ultima in italiano Raganella. Ecco come il nostro Don Angelo Ricci descrive i due strumenti nel libro dedicato al suo paese natale:
"Caraueda: rudimentale strumento rilevato da una canna secca con inserita nella sua metà una piccola ruota di legno a denti e che agitata produce un suono stridulo. Veniva usata nel giovedì, venerdì e sabato santo, durante la legatura delle campane, per chiamare i fedeli alle funzioni."
"Mazzapith: (italiano: mazzapicchio). Parola dialettale di difficile trascrizione. E' uno strumento di legno, formato da piccola mazza innestata ad una tavoletta: agitata con una mano la mazza batte sulla tavoletta producendo un rumore convenzionale di richiamo. Si usa ancora dai ragazzi nel giovedì, venerdì e sabato santo per richiamare i fedeli alle funzioni in quei giorni in cui le campane sono legate."
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