La necessità della costruzione della nuova cinta di mura e particolarmente sentita da Alberico I che aveva capito che il desiderio d’indipendenza di qualunque città-stato del tempo, doveva essere difeso con le armi dall’avidità delle numerose potenze Europee, inoltre il totale cambiamento delle tecniche d’assedio con il massiccio uso delle armi da fuoco, rendeva in sostanza inutile la cinta muraria esistente.
Un ulteriore grave pericolo minacciava la città di Carrara, la vicinanza con il mare la esponeva alle scorrerie devastanti dei pirati turchi, come accadde a Massarosa, dove nel 1565 diverse galeotte turche attraccarono sulla costa, e misero a ferro e fuoco le località circostanti, uccidendo e facendo prigionieri numerosi abitanti.
Della necessità di quest’opera difensiva si trova conferma in una lettera che i protettori indirizzarono al marchese Alberico I con data 16 novembre 1573, in cui si legge”…per restar gran parte delle case senza procinto di muraglia, et ricordevoli delle rovine di Massarosa.../ /..più lontano assai dalla marina di noi et non meno assaltati dai turchi et li miseri suoi abitatori tutti fatti schiavi di infedeli…”
Questa necessità difensiva era molto sentita anche dai privati, tanto che un certo Pietro Carloni, edificò a sue spese una torre di avvistamento “…al padule di detta terra di Carrara vicino al litto del mare, per sicurezza degli abitatori di essa…” che poi trasformò, con domanda fatta per iscritto al marchese “stante il sospetto delle scorrerie dei corsari riguardando la domanda assai honesta…” in torre di difesa, munendola di ben “..otto archibugioni da posta desiderati…” (continua a pag 2)
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