Iacopo Malaspina dello Spino Fiorito di Fosdinovo, già Marchese di Massa, acquista definitivamente la Vicaria di Carrara nel 1473, con un contratto stipulato a Pavia con l'intervento del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza Visconti coronando così il suo sogno di avere uno stato unitario e completamente autonomo, anche se schiacciato in modo minaccioso dai territori genovesi, lucchesi, fiorentini e milanesi.
In questo periodo Carrara e Massa diventano un'unica entità, e conosceranno un periodo di tranquillità politica, caratterizzata da una forma completamente nuova di governo.
Assistiamo così ad una riorganizzazione economica che pone le città in posizione egemonica nei confronti dei borghi, l'estrazione e il commercio del marmo ottiene un nuovo impulso, così come i commerci di prodotti alimentari come cereali e olive, che possono essere lavorati nei mulini e nei frantoi di proprietà comune e immessi sul mercato, senza pagare alcun pedaggio, al fine di incentivare il commercio dei piccoli produttori, e di stimolare l'affluenza della gente verso Carrara.
Anche il sistema fiscale subirà un cambiamento, dove il denaro sostituirà i beni in natura, cosa questa che obbligherà le vicinie, (la prima sarà Bergiola nel 1495) a chiedere il permesso per la locazione a terzi delle proprietà comuni, perdendole di fatto come entità produttive.
Le attività di estrazione e lavorazione del marmo crescono in modo significativo, tanto che attorno al 1490 ventidue Mastri danno vita alla prima Corporazione “magistri marmorum lapicidi et artis quadratarie totius universitatis Carrarie” è poco dopo la sua fondazione, i suoi procuratori trattano con il Signore, ed ottengono una nuova forma di tassa sui marmi.
Sotto Iacopo Malaspina assistiamo alla prima espansione del tessuto abitativo fuori delle mura, a causa di mancanza di spazio all'interno di queste, la città si espande verso il ponte barroncino e verso l'ospedale di S. Giacomo, modifica e abbellisce la rocca e vi si trasferisce, giudicandola più comoda e accogliente di quella di Massa.
Questi lavori di ampliamento sono documentati dal contratto di matrimonio di un figlio di Iacopo Malaspina datato luglio 1478 dove viene citata una “camera picta” e la camera “turris magne” che ci permette di ipotizzare che l'edificio avesse già una nuova sistemazione interna.
L'attuale “Accademia” nel corso dei secoli fu dimora di diversi proprietari tra cui un francese, certo Monsieur Beaumont, e diversi lavori di ristrutturazione, come quando fu residenza del Cardinale Innocenzo III, governatore di Carrara, che chiese al Duca Cosimo dei Medici, il permesso di potere levare da Pisa “30 migliara di mattoni, tra novi, e vecchi e pezzi, volendo accomodare le stanze della roca di Carrara”. Vi è poi un documento in cui un pittore di Fivizzano Girolamo Ghirlanda, dichiara di aver “...pittato alcune stanze...”
Targa
in marmo a Castelpoggio, originarimente posta sulla forte torre fatta
erigere da Alberico I Cybo-Malaspina
in paese
Nel giro di due generazioni la casata dei Malaspina esaurì gli eredi maschi, così la nipote di Iacopo Malaspina, Ricciarda nel 1520 sposa Lorenzo Cybo, dando origine alla dinastia dei Cybo-Malaspina, imparentandosi anche con la potente casata fiorentina dei Medici e con il Papa Innocenzo VIII, questa nuova dinastia nei secoli successivi sarà fondamentale per lo sviluppo di Carrara.
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