E’ con la costruzione della Pieve di S. Andrea, e anche a seguito di interventi diretti e pianificatori della Chiesa, che si formò il primo nucleo medievale del Borgo di Carrara. Della sua fase iniziale si hanno scarse notizie, mentre esistono documenti d’archivio che attestano la divisione di un terreno in località Cafaggio, per la costruzione di tredici case attorno al XIII secolo. La costruzione delle mura che completano la fortificazione medievale fino ad allora costituita da una semplice torre, divenuta poi la Rocca Malaspina, definiscono chiaramente il nucleo urbano, separando nettamente “il dentro” e “il fuori”. L’epoca in cui esse sono state costruite è assai incerta, se ne ha notizia in un documento in cui si dice ”che il comune di Carrara non sia tenuto al completamento della fortezza se non nella misura solita” e che continua ”a coperture delle spese che rimangano al Comune i fitti che alcuni devono pagare a Messer Bernabò”. Che la cinta muraria esistesse ci viene indirettamente confermato in un documento del “Notaro” Pandolfo Ghirlanda che dovendo annotare la nascita di suo figlio avvenuta ”nel di dello Signore 24 giugno 1495” diceva anche, che lo stesso giorno la soldataglia di Carlo VIII si era avvicinata alle mura in cerca di viveri, e fu deciso di chiudere le porte e alzare il ponte levatoio sull’Aventia (Carrione).
E’ possibile anche azzardare un ipotesi del loro perimetro, guardando la veduta della città raffigurata in una stampa conservata alL’Archivio di Stato di Massa e databile attorno al XVII secolo.
Partendo dalla Porta del Bozzo, ancora esistente, costeggiavano il torrente Carrione fino allo sbocco di via Ghibellina su piazza Alberica, da qui fino a Palazzo Diana, in questo luogo si presume vi fosse una “porta lato mare” ovvero un varco che portava verso Castelpoggio e verso la marina, ancora oggi il toponimo del luogo è “for d porta” quindi piegavano verso l’attuale Chiesa della Madonna del Carmine, qui non è ben chiaro il loro tracciato ma e ipotizzabile che si saldassero in qualche modo all’attuale Accademia, (antica Rocca) per proseguire poi verso l’attuale Chiesa del Suffragio, per poi ritornare alla Porta del Bozzo.
Alcuni studiosi ipotizzano anche, che le mura fossero protette da un fossato, cosa abbastanza comune all’epoca. Ovviamente questa è soltanto la prima cinta muraria, a cui ne seguirà una seconda nella seconda metà del cinquecento ad opera di Cybo Malaspina.
Ma le difese più imponenti erano fuori dalla città, posizionate su passi obbligati, o in posizioni facilmente difendibili ben quattro fortezze chiudevano la valle del Carrione. Di queste sicuramente la più imponente era quella di Avenza. Di questo Borgo-fortezza abbiamo con precisione l’anno di fondazione; Il burgus novus de Aventia nacque nel 1180 ( anche se il toponimo è citato in un documento del 950). Nell’atto di fondazione risulta che gli uomini che andranno ad abitare il nuovo Borgo faranno atto di sottomissione al Vescovo di Luni, che da essi “esigerà un tributo delle tavole di cambi, dei banchi del macello, dei forni… (omiss) …giudicherà i criminali prendendosi i beni loro confiscati” . Minunzio, biografo di Castracani, ci dice che per edificare la fortezza di Avenza, fu chiamato a Carrara il siniscalco Vanni Teti di S. Miniato. “la Rocha” è citata più volte in diversi documenti, tra cui una sua veduta del XVII secolo conservata a l’Archivio di Stato di Massa, lo stesso Cybo Malaspina nel 1602 la definì “una rocca gagliardissima anche se con le mura all’antica”. L’imponente fortezza voluta da Castruccio Castracani fu edificata nel 1322, oltre che baluardo contro gli eventuali invasori, svolgeva anche le funzioni di dogana per le merci trasportate per terra e per mare, anche dopo il progressivo allontanamento della linea di costa.
Moneta era la seconda fortezza per grandezza, ma nel sistema difensivo voluto da Castracani, le fu assegnata un’importanza secondaria, tanto che alcuni documenti ci dicono che agli inizi del trecento, era presidiata da una guarnigione di soldati corsi, forse mercenari, gli stessi militari che quando si trovarono “disoccupati”, fondarono un borgo nelle vicinanze del castello che proprio da loro prese il nome di Corsesca. Di Ficola si hanno scarse notizie, compare sui documenti solo nel 1268, e molti pensano che la fortezza sia stata poco più di una porta doganale.
Caratteristiche particolari sembra invece rivestire Castelpoggio.(continua pag2)
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