Un amico mi ha chiesto se avessi qualche ricordo inerente Castelpoggio da mettere nel blog. Di ricordi ne ho talmente tanti che non sapevo da dove cominciare, ma mi ha dato lo stimolo per prendere carta e penna (in realtà monitor e tastiera, ma così fa + romantico…) e raccontare in poche (speriamo) righe il mio rapporto di amore/odio con questo micro puntino sulle carte geografiche.
Io penso che ognuno di noi tenga nel cuore un posto in cui si sente veramente a casa, anche se non ci vivi fisicamente, per me Castelpoggio è un po’ così, certo da piccola non la pensavo proprio così e qui inizia la mia storia……
Sono sempre stata una persona di salute cagionevole, già alla nascita, quindi appena raggiunta un’età tale da consentire il distacco materno (circa tre anni), sotto consiglio del pediatra, i miei genitori hanno iniziato a parcheggiarmi per tutta l’estate a casa di mia nonna: aria pulita di montagna….vicinanza col mare….tutte cose che ci mettono poco a gasare un medico e, in effetti fu una manna santa per i miei genitori! Ero diventata Super-Chiara! Mai più la febbre e i malanni mi avrebbero intaccata! Potete però immaginare cosa questo produsse dentro la mia giovane testolina: Castelpoggio= se non avvicino il termometro alla lampadina anche oggi si va a scuola!
Quindi in tenera età la bilancia amore/odio pendeva decisamente verso il secondo.
Col passare degli anni alla tanto odiata azione terapeutica si aggiunse una nuova problematica: io e mia cugina (cui era toccata la stessa sorte) eravamo delle EMARGINATE! Ogni anno, finita la scuola, venivamo costrette a lasciare la nostra intensa vita sociale per espiare non so quale colpa in un angolo remoto del mondo in cui tutti si conoscevano, tutti si volevano bene, ma in cui non ci cacava nessuno! Questo produsse in noi un livello di paranoia tale che se la nonna ci chiedeva di uscire a prenderle qualcosa ci facevamo il segno della croce tre volte prima di affrontare la malevola (così ci appariva) società castelpoggina e sfogavamo la nostra frustrazione con luuunghe passeggiate solitarie, limitandoci a spiare i nostri coetanei autoctoni dall’alto delle nostre finestre. L’unica nota positiva era che disponevamo della “Derna-Card” per i nostri acquisti dalla Liviana il che voleva dire lo sputtanamento di tre mesi di affitto del bar in gelati, caramelle, patatine e quant’altro.
Le estati in esilio si rincorrevano l’una dopo l’altra ed io e Cristiana ci ritrovammo adolescenti nel piccolo quadratino che eravamo riuscite a ritagliarci tra i monti insieme ad Heidi, ma il destino ci attendeva dietro l’angolo! Si sa, gli ormoni fanno miracoli, quindi, evidentemente spinti dal richiamo di selvaggina nuova, i maschi del luogo iniziarono a muovere i primi passi nella nostra direzione ed io e mia cugina, in una perfetta atmosfera alla De Andre in “Bocca di Rosa”, rischiammo il linciaggio da parte della selvaggina locale, fino a quando non chiarimmo che ci avrebbe fatto piacere stringere amicizia senza ledere le proprietà altrui.
A questo punto ebbe inizio un periodo veramente roseo, fatto di amicizia, divertimento e….chi più ne ha più ne metta. Fu in realtà un periodo anche abbastanza surreale e reso in qualche modo confuso dai fumi della rarefatta nebbiolina montana……., ma certo un periodo che cambiò la posizione della bilancia!!!!!!
Tutta questa parodia mi è servita per fare una dichiarazione d’amore a Castelpoggio, un paese che mi sta molto a cuore, un paese che ho imparato ad amare grazie alla mia impareggiabile nonna, che ho vissuto attraverso i suoi ricordi, i suoi racconti, il suo amore per esso.
Un paese di cui mi sono innamorata grazie ai suoi abitanti, a quegli amici che ho sempre dentro di me. Oggi siamo cresciuti, come ho detto ad Emiliano ci siamo “moltiplicati”, ma ritrovarli ogni anno mi scalda il cuore (ed il pensiero va anche ad un caro amico che oggi non c’è più fisicamente, ma che resta nell’anima).
Grazie Castelpoggio……Grazie castelpoggini…….!!!!!!
’Nca me a son un po’ po’ castelpugina no???????
di Chiara Segantini
GRAZIE A VOI...... :D
Chiara
Scritto da: Chiara Segantini | 21 novembre 2008 a 11:35
Grazie Chiara,quello che hai scritto è molto bello. Un saluto da Castelpoggio
Scritto da: | 20 novembre 2008 a 23:01
Che bel racconto, molto emozionante !!!
ma Emi è una nuova redattrice? :)
Scritto da: Elisa | 17 novembre 2008 a 18:23
Grazie Chiara...emozioni e comicità... veramente un bellissimo pezzo.
Aspettiamo con ansia altri interventi tuoi e di tutti gli amici di Castelpoggio sparsi per il mondo.
Scritto da: Emiliano | 14 novembre 2008 a 12:48