Dopo la premessa di qualche mese fa (Il cimitero è lo specchio di un paese), prima di cominciare il nostro “viaggio esplorativo” al cimitero mettiamo un po’ di storia, estratto dal libro di Don Angelo Ricci:
Dai sepolcri in chiesa al camposanto ai Canepari
E’ solamente dal 1870 che i morti vengono seppelliti nel cimitero o camposanto ai Canepari. Prima di allora venivano seppelliti in chiesa.
Ecco quindi un altro capitolo della nostra storia paesana.
Vale la pena anzitutto di ricordare che tra i motivi che nel 1584 spinsero i nostri antenati a chiedere la elevazione della nuova chiesa a parrocchia ci fu anche quello di non essere più costretti a portare i loro morti a Gragnana per il seppellimento in quella chiesa.
L’uso di quei lontani tempi era, per tutte le parrocchie, che i parrocchiani venivano sepolti nella chiesa parrocchiale in sepolcri familiari o in sepolcri comuni. Per i sacerdoti era obbligatorio un sepolcro a parte e cosÏ per i bambini e le bambine.
Per i forestieri invece c’era un sepolcro esterno davanti o di fianco alla chiesa.
Anche a Castelpoggio, nel giro di poco tempo dalla sua elevazione a parrocchia, si adegua a questa prassi, come è dimostrato dalle seguenti notizie storiche.
Nella Visita pastorale del 1599 il vescovo ordina che il cimitero esterno alla chiesa venga chiuso affinchè non venga profanato dagli animali; comanda anche che in chiesa si costruisca il sepolcro per i sacerdoti.
Col 1649, anno in cui ha iniziato il Registro dei Morti, cominciano anche le notizie precise. Apprendiamo così che nella chiesa, tra il 1663 e il 1800, esistono i seguenti sepolcri familiari: Maneschi (1663), Rocchi (1665), Rossi (1669), Lunardelli (1738), Fantoni (1742), Pucchiarelli (1742), Morelli (1742), Musetti (1742), Cafissi (1754), Giromini, Ceccarelli, Vaira, Stefani, Danesi, e Mencaccini, tutti del 1778 questi ultimi.
Da una nota del 1727 si apprende che il sepolcro comune delle bambine era presso l’altare della Madonna e quello dei bambini presso l’altare del Suffragio.
Foto ed ideazione di L.V. (clicca per ingrandire)
Nella Visita pastorale del 1776 viene ordinato di mettere una croce nel cimitero esterno, alla cui manutenzione provvedeva, con l’Opera anche l’amministratore dell’Altare del Suffragio. Nella Visita pastorale del 1821 cosi si parla ancora di esso: “Vi è un pubblico cimitero lastricato di pietre, in cui vi è uno spazio per sepoltura, ed è contiguo alla chiesa, munito di muraglie, dal cui ingresso si passa in chiesa? Vi è piantata la croce ed è benedetta. (continua…)
Dal libro "Castelpoggio. Un paese del comune di Carrara con mille anni della sua storia" di Don Angelo Ricci (pag 83). Edizioni Centro Studi storia locale, 1984
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