UN FAMOSO ARTISTA IMMORTALO' CASTELPOGGIO
Durante le nostre ricerche su Internet abbiamo trovato un disegno disegno di Lino Barriviera Bianchi intitolato a Castelpoggio. Dopo varie ricerche e richieste di informazioni la "Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso", che ringraziamo di cuore, ci ha confermato che il disegno ritrae proprio il nostro bel paesello e ci ha inviato alcune informazioni e le immagini di altri due disegni.
Le tre opere su Castelpoggio di Lino Bianchi Barriviera
- Un disegno "Castelpoggio", pastello su carta, 345 x 415 mm del 1959
- Un acqueforte "A Castelpoggio", su zinco, mm 420x315, 1/30 del 1960
- “Gli alberi di Castelpoggio”, acquaforte su zinco, mm 315x378, 1/30 del 1961
Le opere, prodotte in tre anni differenti e consecutivi, fanno pensare che l'artista soggiornò a Castelpoggio in tre anni consecutivi forse come villeggiante estivo. Molti anziani intervistati si ricordano di un pittore in paese in quel periodo ma nessuno ne ricorda il nome. E' possibile che altri disegni dell'artista siano stati ispirati dai paesaggi del nostro borgo ma bisognerebbe approfondire la ricerca. Le 3 opere fanno riferimento sempre alla stessa vista e potrebbero essere state eseguite dalla località "Cuccarello", qualcuno pensa dalla "Mandriella" oppure dalla terrazza della Pizzeria. Altri intravedono nelle linee il vecchio albergo del "Bel Sito".
Castelpoggio(59) - A Castelpoggio(60) - Gli alberi di Castelpoggio(61)
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Le pubblicazioni che contengono il disegno e le 2 acqueforti
- Il disegno in Marco Goldin, “Lino Bianchi Barriviera: disegni”, Marini, Treviso 1991
- Le incisioni in Gualtiero Da Vià, a cura di, “Lino Bianchi Barriviera. Acqueforti dal 1925 al 1972”, Rebellato, Padova 1973.
Una breve biografia dell’artista
Lino Bianchi Barriviera, disegnatore, pittore e incisore, nasce a Montebelluna (Treviso) nel 1906 e muore ad Acilia (Roma) nel 1985. Dopo i primi anni della giovinezza, vive a Venezia e a Firenze, nel 1935 si stabilisce definitivamente a Roma.
La fama dell’artista è legata soprattutto alla sua vasta opera incisa comprendente più di 950 lastre, per le quali ha utilizzato prevalentemente l’acquaforte ma ha sperimentato anche svariate altre tecniche; va inoltre ricordato che ha praticato magistralmente diverse altre forme d’arte, innanzitutto la pittura a olio e poi la decorazione ad affresco e a tempera su parete, l’intaglio in legno, la vetrata, il mosaico, la ceramica, lo sbalzo su metallo, l’incisione di francobolli, la realizzazione di gioielli.
Partecipa a concorsi e a mostre di rilievo, in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti particolarmente significativi. Membro di molte associazioni e Accademie artistiche di carattere internazionale.
Alcuni riconoscimenti
- Nel 1970 è nominato Cav. Uff. della Repubblica Italiana.
- Nel 1971 gli viene conferita la Medaglia d’Oro della Repubblica Italiana ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte.
- Nel 1975 gli viene assegnato il premio che il Centro Internazionale d’Arte (Fondazione Esperienza) assegna annualmente a illustri artisti europei.
Incarichi speciali
- Nel 1938 si reca in Etiopia per motivi di studio e nel 1939, per invito del Duca d’Aosta, partecipa come disegnatore ad una missione di studio e rilevamento del sito archeologico di Lalibelà, sull’altopiano etiopico; dalla spedizione riporta numerosi disegni sulla base dei quali realizza, con impegno decennale, una cartella di acqueforti delle e altre nel Lasta-Vagh in Etiopia, unica testimonianza grafica di quel complesso, oggi dichiarato dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
- Tra il 1940 e il 1942, per invito del Ministero della Marina, partecipa al gruppo dei “pittori di guerra”; si reca presso la base navale di Taranto e la base sommergibili di Napoli e realizza numerosi disegni, dipinti e acqueforti.
- Per committenza della Santa Sede, nel 1962 esegue un dipinto raffigurante il Concilio Vaticano II (Roma, Opera di S. Pietro) e nel 1965 un Ritratto di S.S. Paolo VI.
Le Opere di Bianchi Barriviera sono conservate in pubbliche collezioni ad Addis Abeba (Etiopia), Almaty (Kazakistan), Assisi, Benevento, Budapest, Città del Vaticano, Civitanova Marche, Firenze, L'Aquila, Lucca, Milano, Modica, Monaco di Baviera, Mosca, Napoli, New York (U.S.A), Noto, Parigi, Pisa, Roma, Salisburgo, San Paolo (Brasile), Skoplije, Stoccolma, Teramo, Torino, Trento, Treviso, Trieste.
Aggiornamento 16/09/08
Il post sulla "Veduta Barriviera"
Informazioni e notizie sulle opere e la figura del maestro sono disponibili, a cura di Silvia Bianchi, sul sito ufficiale di Lino Bianchi Barriviera http://www.lino-bianchibarriviera.it
Informazioni sull'archivio dell'artista di proprietà di Fondazione Benetton Studi Ricerche e relative modalità di consultazione sono disponibili sul sito www.fbsr.it alla pagina http://www.fbsr.it/ita/pagine.php?pg=31
Ho visto con calma i tre disegni, la mia conclusione è che il pastello da la vista su Castelpoggio la più conforme alla realtà.
I disegni su zinco capovolgono la realtà: dipende della tecnica di acquaforte.
Si fa il disegno sul zinco (come il pastello) e dopo questo disegno è stampato su un'altra carta. Risultato: un immagine invertita.
Scritto da: Lut | 23 ottobre 2007 a 10:25