La storia della lapide e del suo recupero
Sappiamo che la Piazza Alberica di Carrara fu fatta costruire da Alberico I Cybo Malaspina nel 1560, sul luogo già detto Platea porcorum, fuori delle antiche mura del 1200. Sull’edificio in fondo a Via Alberica (l’odierna Via Loris Giorgi), in angolo con Piazza Alberica, in alto, sopra la nicchia con Madonna del ‘700, c’è una cartella marmorea con questa iscrizione:
ALBERICUS CYBO - MASSA PRIN. I
ALDERANUS FIL. MARCHIO CARRARIAE
L AN. D. MDLXXXI
Alberico desiderava lasciare imperituro ricordo di sé e delle sue opere; perciò fece murare molte lapidi con iscrizioni autocelebrative nel territorio del suo stato.
Un’iscrizione che si può dire “gemella” di quella in Piazza Alberica si trova sulla lapide che nell’anno 1971, ad opera degli scolari e del loro maestro di allora (Mario Venutelli), fu salvata e collocata a lato dell’ingresso del vecchio edificio sede della Scuola Elementare “Don Primo Corsini” di CASTELPOGGIO, in località “Tora”.
ALBERICO CYBO I PRINCIPE DI MASSA ALDERANO SUO FIGLIO MARCHESE DI CARRARA I ANNO DEL SIGNORE 1581 (clicca per sull'immagine per ingrandirla)
Salvata, è proprio il caso di dirlo, per un pelo, da una “fine” indegna per il “nobile” documento in marmo. Infatti gli operai del Comune, che stavano sistemando la pavimentazione del luogo - come ricorda Venutelli - trovata questa solida “lastra” di marmo, avrebbero voluto usarla per coprire un tombino di fogna. Subito gli alunni, guidati dal maestro nella decifrazione dell’iscrizione in latino e “informati” dell’importanza - per la storia di Carrara e del loro paese - del personaggio che l’aveva dettata, (Alberico I Cybo-Malaspina), accolsero con entusiasmo la proposta di farsi giornalisti e protagonisti del suo salvataggio e della sua valorizzazione…. E si attivarono, inventandone di tutti i colori, prima di tutto per stoppare le intenzioni degli operai e poi per farla collocare, appunto, all’ingresso della scuola. Scrissero ognuno anche una letterina “documentata” al Comune chiedendo di essere ricevuti dal Sindaco in delegazione… il quale accolse ben volentieri la loro protesta e la loro proposta, disponendo che la famosa lapide fosse murata come e dove volevano, all’entrata della scuola.
I bambini assistettero ovviamente orgogliosi alla muratura della lapide e immortalarono quel momento di trionfo per la storia e la cultura del nostro borgo nei loro disegni. Il maestro Venutelli, per tutti questi anni, ne ha conservati quattro, a suo avviso più significativi: due portano le firme di Rosella Pucciarelli e di Lorenza Giromini. Eccoli riprodotti, per sua gentile concessione:
(clicca sui disegni per ingrandirli)
Fu così che la lapide si salvò. Per la seconda volta. La prima volta, infatti, scampò alla distruzione della torre di 5 piani, fatta erigere nel 1581, proprio in quel luogo da Alberico per scopi militari e difensivi (di certo vi era stata posta al termine dei lavori di costruzione di detta torre).
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Un vivo ringraziamento al maestro nonché presidente di Italia Nostra (sezione Apuo Lunense) Mario Venutelli
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