Gli anziani del paese raccontano così la leggenda di San Sisto: Il 6 agosto di moltissimi anni fa un signore distinto e benestante stava varcando il monte che dalla Lunigiana porta a Carrara. Al passaggio da Castelpoggio fu sorpreso da una terribile e poderosa tempesta, il malcapitato rifugiatosi nella maestà riuscì a salvarsi a stento. Restò molto colpito dall'evento e riconoscente per lo scampato pericolo, prego il papa di poter erigere in quel luogo un cappella dedicata a S. Sisto, la cui festa correva proprio il giorno della sua avventura. Ottenne il permesso di edificare la cappella e il santo fu anche dichiarato il patrono del paese.
Oltre all'esistenza della cappella dei frati a Monte Forca e dell'Hospitale il compianto paesano Mons. Angelo Ricci nelle sue ricerche pubblicate nel libro di Castelpoggio trovò, in un manoscritto intitolato la "Garfagnana illustrata", un racconto straordinariamente pieno di similitudini con la leggenda della nostra tradizione e con gli stessi documenti storici sul paese: "Passava la Contessa di Canossa principessa di Lucca, in Lombardia per la strada unica in quei tempi di Sillano, nel giorno 6 del mese di agosto dell'anno 1000 e più. Giunta vicina ad un miglio per ascendere sull'eminenza dell'Appennino, fu assalita da si fiera burrasca con grandine e vento impetuoso, che si vide con tutta la sua gran corte in pericolo evidentissimo di vita. fece però voto a Dio, che se restava libera da quel turbine avrebbe edificato in quel luogo un'ospedale in onore di S. Sisto di cui correva la memoria in quel giorno. Esaudì il Signore le sue suppliche, e subito cessò il temporale: onde la pia signora fece immediatamente por mano all'opera".
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