Una volta, molto tempo fa, prima dei nostri nonni, Castelpoggio aveva due Santi Patroni, San Sisto e Sant’Anna fino a che un giorno d'inverno San Sisto restò da solo a protezione del paese. Erano tempi duri e per trovare un pasto caldo in tavola bisognava fare ogni giorno duri sacrifici, nonostante ciò gli abitanti di Castelpoggio hanno sempre superato tutte le difficoltà con volontà ed ingegno. Chi si recava nei boschi a far legna e produrre carbone, chi coltivava i campi, chi scavava la roccia per ricavarne terra da costruzione, chi si recava alle cave di Carrara o nei pascoli con il gregge di pecore, tutti, come si dice, portavano a casa la pagnotta. Ma al mondo purtroppo c'è sempre qualcuno che non ha voglia di lavorare e cerca il modo più facile per raggranellare un pasto caldo, illegalmente e a discapito degli altri. Tre briganti infatti sapendo che il paese vicino, Noceto non aveva un Santo Partono e quindi neppure una festa di paese, escogitarono una truffa. Rubarono nella chiesa il dipinto di Sant'Anna e con il bottino sotto braccio sgattaiolarono a Noceto. Si presentarono dall'ignaro parroco del paese vicino, e cominciarono una trattativa molto animata e comica, i briganti avevano molta fame ed il parroco aveva sempre sognato un santo per la sua chiesetta, tira e molla alla fine trovarono un accordo. I briganti portarono a casa tre sacchi di fagioli secchi, finalmente avevano trovato da mangiare e Noceto aveva avuto in cambio una Santa da venerare e festeggiare. A Castelpoggio gli abitanti non la presero bene, ma pian piano dimenticarono il fattaccio festeggiando con più intensità ogni 6 agosto il loro San Sisto.
Nota:
Esprimiamo solo una nostra congettura. La leggenda dovrebbe essere nata in un periodo storico ben preciso, quando il parroco Nicolao Geminiani per far fronte alle alte spese per l'ultimo ampliamento della Chiesa tra il 1857 e 1867, dovette cedere amaramente ai priori che vollero vendere alla chiesa di Noceto il quadro di Sant’Anna per 10.50 lire. Secondo noi, inventarsi questa leggenda, fu un modo pungente ma innoquo per criticare l'inevitabile vendita ma anche esorcizzare e rendere più soave la perdita del dipinto che da anni era conservato nella Chiesa, e per il quale molti nutrivano affezione.
Bravissimo, complimenti per il sito!!!!!
A Noceto si dice anche che un motivo della vendita sia stato che le due feste patronali erano troppo vicine (26 luglio S. Anna, 06 Agosto San Sisto), e all'epoca come perfettamente tu hai scritto, era difficile mettere insieme un pasto, quindi fare due feste così vicine non era sostenibile....
Ciao e buon lavoro
Scritto da: Giovanni | 12 novembre 2006 a 08:52