La leggendaria "buca d Pela" è una piccola cava o per meglio dire galleria che si trova ad ovest del paese in direzione Casano. Fu scavata con pazienza e sacrificio da un certo Francesco Antonio Mencaccini detto appunto "Pela" nato nel 1822, del quale si narra fosse cieco. Di suo padre ha traccia nei documenti della Confraternita SS. Sacramento di Castelpoggio, nei quali è registrata nel 1827 l'uscita di 5 lire "per soccorso ad Antonio Mencaccini infermo e miserabile" a quei tempo il figlio aveva 5 anni. Pela lavorava la sua buca con i pochi attrezzi manuali dell'epoca, solo con "pala e picc" (pala e piccone), scavò la buca per ricavarne la terra rossa ed i sassi usati a quel tempo per le costruzioni edili in paese. La terra veniva trasportata in paese con i muli che a quel tempo erano l'unico mezzo utile per trasportare le risorse dai boschi verso Castelpoggio. La terra di Pela fu usata anche per i lavori di prolungamento della chiesa eseguiti tra il 1857 ed il 1867 sotto la guida del parroco Nicolao Geminiani. Durante la seconda guerra mondiale la cavità fu usata come nascondiglio durante le rappresaglie Nazifasciste. La galleria scavata da Pela attualmente non è molto profonda ma tutto lascia pensare che ci sia stato un crollo in tempi recenti che ha ridotto le dimensioni originarie della cavità. Antonio Mencaccini fu Antonio detto Pela mori il 5 luglio del 1873 all'età di 51 anni.
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