Antica terra
di liguri Apuani
nodo cruciale,
zona di confine.
Nel tempo le tue vie
hanno accolto i passi
di chi, per fede,
andava pellegrino.
Al tramonto del sole,
dentro l'ospitale
le liete voci
accompagnavan bardi
nei canti d'amore,
un pò lascivi.
Abbassava il sonno
le palpebre pesanti,
per rendere a giorno
la bianca fede intatta.
Ora, varco la porta
dell'antico borgo
scura arenaria
che chiudeva al mondo
la vita di quelli
sconosciuti all'oggi,
che tra le antiche mura
ebber dimora.
Nucleo fortificato
con due torri,
navi di pietra
la cui forte chiglia
fendeva l'aria
a scandagliar le foci.
Eroso hanno gli anni
le vestigia,
lasciando pietre
intrise di memoria.
S'erge una scala,
che nessuno sale,
vuota è una nicchia
orfana d'icona.
Nella memoria:
fragranza di pane
appena fatto,
il riso gaio di un bambino,
un dolce canto
che l'orecchio ignora.
E van per l'erta donne
in lenta processione
portando in testa le fascine.
Scandisce sera
un suono di campana
su questi fuochi operosi.
Veglian le torri
il sonno della gente,
che va sognando
di tranquilli giorni.
Oggi brusio di voci,
una lapide di marmo
sancisce, i mille anni
della storia.
"Vi invio questa poesia che ho scritto in occasione dei mille anni di
Castelpoggio(da quando Castelpoggio viene citato dai
documenti), depositata nell'archivio della Chiesa di San Sisto (consegnata a quel tempo a Don Pisani)"
A.V. Cordiviola
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