Castelpoggio e Urban II L’intervento di recupero ha coinvolto anche il paese che si dipana lungo l'antica "via del sale" Per comprendere appieno la struttura storica del borgo di Castelpoggio si dovrebbe, una volta arrivati alla deviazione per Noceto, percorrerla per duecento metri fino a raggiungere l'antica strada, in parte ancora selciata. Che sale al paese, tra orti e casupole di sasso. Una strada molto antica, sopra cui, imponente, troneggia il nucleo antico del borgo. Spicca, oltre il rudere della vecchia torre, malamente rimaneggiata, il campanile di pietra della chiesa, eretta a partire del 1584 per volere di Alberico Cybo Malaspina e dedicata alla Nativita' di Maria. L'edificio all'interno conserva pregevoli altari, battesimali, coro ligneo e tele di buona fattura e nell'abissale una Madonna con Bambino tardo cinquecentesca di valente esecuzione. L'edificio serra su di una terrazza a strapiombo sulle antiche mura; da qui si gode un panorama arioso a cavallo tra la valle del Carrione e la pianura del Magra. Da qui si coglie con lo sguardo un ampio tratto di costa toscana e si comprende appieno la funzione per la quale fu fondato, nel decimo secolo, il paese di Castelpoggio. Attorno ad una possente torre di guardia che dominava l'antica "via del sale" si aggrumava il piccolo borgo fortificato dotato di un ospedale per il ricovero dei pellegrini (1151) e di una cappella intitolata a San Sisto. La costruzione di una torre imponente che svolge sia un ruolo di difesa militare ma e' anche abitazione dei signori feudali, e' spesso il nucleo accertato attorno cui si potranno sviluppare, perlopiu' nel XIII secolo, un castello complesso ed articolato: come nel caso di Mulazzo e di altri feudi malaspiniani. Qui non avvenne, semplicemente perche' gli stessi Malaspina donarono il borgo al capitolo della cattedrale di Luni nel 1085, cosicche' questo entro' definitivamente nell'orbita politica e sociale di Carrara. Castelpoggio era ed e' porta di ingresso al territorio di Carrara; per i commerci lungo la antichissima "via del sale" che, prima del 1932 saliva lungo il crinale collinare, da Carrara a Sorgnano, a Gragnana, a Noceto e, infine a Castelpoggio. E fu importante tappa per i pellegrini romei e santiaghini. Eppure, gli odierni tenutari dell'eredita' della via Francigena fanno percorrere agli ipotetici pellegrini medioevali intricatissimi ghirigori pur di risparmiare loro il passaggio da Carrara. Diversamente cadrebbero costruzioni fatte di congetture e stanchi odi di campanile. Non così ha ragionato Urban II città di Carrara quando ha progettato l'intervento di recupero e valorizzazione di Castelpoggio. Questo intervento, adesso completato, ha ridato dignita' al nucleo antico del paese, che si svolge lungo l'antica "via del sale", ora via Vasco Venturelli, e lungo la rampa della porta medioevale. Certo, se i fondi disponibili lo permettessero, sarebbe doveroso completare l'intervento con il rifacimento dei numerosi vicoli e viuzze fino alla parte "moderna" del paese, ovvero quella che si e' allungata verso il nuovo tracciato ottocentesco della via della Spolverina che, in quanto carrozzabile, scelse il fondovalle e un nuovo, ampio tracciato per salire. Urban II citta' di Carrara e' stato ed e', sotto questo punto di vista, un volano "reale" per il rilancio dei paesi a monte e del centro storico. Da AGORA' mensile del Comune di Carrara - Anno 2, n.11 - Novembre 2006