Dall'Australia una targa per Vasco Aveva 25 anni Vasco Venturelli quando ebbe la vita stroncata da una mitragliatrice di un comando tedesco. Era il 30 novembre del 1944 e in tutto Castelpoggio riecheggiarono i colpi infilati uno dietro l'altro nel corpo di un giovane eroe che moriva guardando il nemico e gridando Viva l'Italia. Potevamo dimenticarlo, e cosė dimenticare i luoghi, i volti delle anime sacrificate per la patria. Invece no, dopo quasi mezzo secolo verra' posta una targa in marmo, donazione di un emigrato in Australia, ma nativo di Castelpoggio. A ricordare Venturelli, diventato simbolo di molti ragazzi che furono e sono vittime della guerra non solo la targa, ma anche la memoria di chi il giorno dell'uccisione c'era e ne recupero' il corpo massacrato dai colpi. Pietro Raggi non puo' dimenticare di essere andato tre giorni dopo a scoprire il cadavere dell'amico, con un frate della Lugnola diede la benedizione alla salma martoriata. Tutti raccontano la storia del coraggioso Vasco a cui a Castelpoggio e' dedicata una strada, e di quando l'ufficiale gli chiese di esprimere l'ultimo desiderio e il giovane auguro' la vita agli altri, mentre andava a morire. Dal quotidiano LA NAZIONE (cronaca di Carrra)